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aumenta le vendite e le richieste di contatto attirando nuovi clienti.

Generazione Lead

Il mondo del web marketing.

Nel mondo del digitale è davvero importante sapere come sfruttare il proprio potenziale. Non serve capire soltanto come attirare nuovi clienti, ma anche come proporre loro delle offerte vantaggiose in grado di portarli a compiere una determinata azione. Nel web marketing questo processo viene chiamato conversione, ovvero capire come convertire gli utenti del nostro sito web o di una nostra fan page presente sui social e farli diventare potenziali clienti per poi portarli al processo di acquisto e/o contatto, trasformandoli così in veri e propri clienti.

Non sempre chi visita poi diventa cliente: l’obiettivo è proprio quello di attirare utenti potenzialmente interessati al nostro business online e trasformarli poi in clienti. Ma oltre alla strategia di partenza bisogna capire quali tecniche attuare in ogni situazione, in modo tale da avere sempre sotto controllo la situazione. Solo in questo modo capiremo realmente come poter portare il più alto numero di clienti all’interno della nostra landing page per poi convertire: ecco dunque come capire e attuare la Lead Generation.

Che cosa è la Lead Generation.

Partiamo dal concetto base, in modo tale da fare chiarezza su tutto quello che andremo ad affrontare. Un lead è semplicemente un contatto, ovvero una persona che sta dimostrando l’interesse per un contenuto. Non possiamo definire un lead chi ha visitato il nostro sito: quello sarà solamente un utente. Per diventare lead quest’ultimo deve aver lasciato un suo contatto.

In questo modo stiamo iniziando ad avere un contatto diretto con quest’ultimo e se lo ricontatteremo (ad esempio per fornire delle promozioni o dei prezzi vantaggiosi), lui sarà più propenso ad avere attenzione sui nostri servizi. D’altronde è stato lui stesso a fornirci il suo contatto e quindi ad essere interessato.

Un’esperienza diretta o un esempio può chiarire meglio il concetto: partiamo dal fatto che si debba cercare un particolare prodotto. Una pagina web mette a disposizione i classici prodotti e il listino prezzi. Un’altra invece mi dà servizi in più e magari ha a disposizione anche una piccola guida sull’uso del prodotto, racchiusa ad esempio in un blog.

Questo colpisce il visitatore che presumibilmente si iscriverà alla newsletter per ricevere contenuti simili, magari spinto da questa sottile differenza. Potremo quindi sfruttare la sua email per inviare contenuti e offerte sempre più personalizzate e cucite su misura dell’utente. Serve dunque creare un rapporto di fiducia con il cliente stesso, in modo tale da far capire che il cliente è coccolato sin dal primo approccio. Soprattutto in questi casi la prima impressione è quella che conta.

Ma per capire meglio, specifichiamo che cosa è realmente una strategia di lead generation. Questa è una vera e propria pratica di marketing che porta a pianificare ogni strategia ed ogni strumento utile per far sì che gli utenti diventino prima contatti e poi clienti effettivi. Il tutto è ovviamente finalizzato alla vendita di un prodotto o di un servizio. L’esempio fatto in precedenza fa capire come un piccolo blog può fare la differenza: abbiamo solamente inserito una guida sull’utilizzo di un prodotto. La guida non influenza il nostro business, ma lo migliora.

In questo modo il cliente si affezionerà: non solo diventerà un contatto e un potenziale cliente, ma potrebbe anche portare nuovi clienti in base all’esperienza avuta, grazie al passaparola. Anche se siamo nell’era digitale, infatti, il passaparola rimane comunque la pubblicità più efficace. Cambieranno i mezzi, ma il concetto è praticamente lo stesso.

Le fasi della lead generation.

Come già detto la lead generation è una vera e propria strategia per portare contatti. Si parte con l’analisi: è importante capire prima chi può essere interessato ai nostri contenuti e perché, facendo un identikit del cliente/utente tipo. A quel punto si passa all’acquisizione di traffico in target tenendo presente che, in questa fase, il nostro obiettivo primario è quello di mettere il potenziale cliente a conoscenza di un suo bisogno.

L’attivazione della fase di awareness (chiamata anche fase TOFU, in quanto parte alta del funnel) includerà produzione di contenuti e lead magnet, acquisizione di visibilità tramite social network e pubblicità display. L’obiettivo ultimo dovrà essere quello di convertire il contatto in lead, ovvero fare in modo che il visitatore decida di rimanere in contatto con noi (ad esempio scaricando una nostra guida o iscrivendosi alla nostra newsletter), il che ci permetterà di rafforzare il legame nel tempo.

La seconda fase, chiamata anche MOFU (middle of the funnel), serve a rafforzare il legame col lead. In questa fase iniziamo a ragionare in termini di lead nurturing, rafforzando il legame e offrendo altre risorse di valore, utilizzando strategie di email marketing (come ad esempio le newsletter) e i canali social. In questo modo potremo dimostrare di avere a cuore le sue esigenze, migliorando di conseguenza la percezione del brand. In questa fase sarà importantissimo analizzare e monitorare indicatori di performance come open rate, click rate, azioni specifiche e social engagement. In diversi casi può essere molto utile accompagnare le nostre analisi da strategie di marketing automation.

Arriva poi il momento della conversione (fase BOFU, ovvero bottom of the funnel). Questo è il momento in cui il lead diventa cliente. L’obiettivo, in questo caso, sarà quello di acquisire clienti e valutarne il ROI, analizzando tassi di conversione, creando A/B test, cercando in sostanza tutti i modi utili per ottimizzare i profitti.

Segue dunque il processo di fidelizzazione che ha come obiettivo quello di garantire la sua soddisfazione anche nella fase successiva all’acquisto, proponendo offerte dedicate, contenuti utili, offrendo supporto ai consumatori anche in fase post-vendita. Sarà importante verificare la soddisfazione degli utenti tramite l’uso di recensioni, sondaggi, commenti e feedback sui social.

Questo processo corrisponde poi con la vendita finale, che in alcuni casi si può distanziare: in poche parole una volta che abbiamo fidelizzato il cliente possiamo continuare a vendere il prodotto o ancor meglio proporne di nuovi, in modo tale da mantenere vivo l’interesse sull’azienda.

La lead generation è dunque molto utile per chi vuole avere un business in grado di poter rimanere al passo con i tempi, non solo dal punto di vista dei servizi. Pianificare una buona strategia significa fidelizzare più clienti possibili e in questo modo si avranno sempre più conversioni e sempre più contatti, ovvero lead. Le potenzialità del web sono davvero infinite e non è mai semplice cogliere tutte le sfumature per poter sviluppare il proprio business. Serve dunque capire al meglio quali strategie mettere in atto, in modo tale da avere la giusta conversione di utenti in contatto e andare dunque ad analizzare al meglio tutto il traffico che passa per il proprio portale. Solo in questo modo potremo capire realmente quale strategia di lead generation mettere in atto e come farla fruttare al meglio.

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