Un nuovo anno ha appena fatto il capolino e si preannuncia, per noi, ricco di novità e soprattutto di tantissimi impegni; ci piacerebbe che le novità riguardassero anche il nostro blog, portando magari contenuti nuovi e interessanti.
E infatti oggi vogliamo postarvi l’intervista di Filippo Sogus a Luca Bove, consulente SEO e esperto di Local Search.
Ciao Luca. Prima di tutto ti ringrazio per aver accettato questa intervista. Iniziamo subito con la prima domanda:
- Come si sono evolute le ricerche locali negli ultimi anni?
Si sono evolute nei modi più inaspettati, ma d’altra parte è cresciuto l’utilizzo degli smartphone connessi (ricordo, tra l’altro, che più della metà del traffico complessivo, ormai da tempo proviene da smartphone e tablet) e una delle attività più comuni sugli smartphone è proprio quella di cercare un’attività locale. Addirittura in un evento a Novembre 2018, un dipendente Google ha dichiarato che oltre il 40% delle ricerche hanno intenti locali, anche se sulla pagina ufficiale rimane scritto che sono il 30%. Al di là della cifra stiamo parlando in ogni caso di un numero elevatissimo, che non può essere trascurato da chi si occupa di marketing. Inoltre alcune ricerche su ThinkwithGoogle (facilmente verificabili tra l’altro usando Google Trend) fanno vedere che le ricerche del tipo “aperto ora”, “vicino a me” e simili sono in forte crescita. In queste ricerche l’intento è locale senza ombra di dubbio.
E fanno comprendere anche come le persone stiano prendendo confidenza con questi strumenti di geolocalizzazione chiedendo sempre di più.
Altro dato interessante riguarda le ricerche vocali con intento locale. Da un’indagine pubblicata da BrightLocal nel 2018 è emerso che il 58% dei consumatori ha utilizzato una ricerca vocale per trovare informazioni di tipo locale nell’ultimo anno e che il 46% dei voice users cercano quotidianamente un’attività locale.
Inoltre ci si è resi conto che la maggior parte delle vendite avviene comunque nei negozi tradizionali (in italia siamo al 94,6% secondo gli ultimi dati Netcomm), seppur fortemente influenzate dalle attività digitali.
E quando si è deciso, oppure quando si è in un posto nuovo, si utilizza Google facendo una ricerca (locale) per trovare il posto dove comprare quel prodotto.
C’è poi da dire che le aziende del retail sono le ultime entrate nel mondo del marketing digitale, forse a causa delle limitazioni tecnologiche. Ma ora tutti i big player del settore stanno portando sul mercato un sacco di novità utilissime agli utenti e anche alle aziende.
Tant’è che Google My Business oramai non è più solo un sistema di Local Search, ma è molto di più. È un navigatore che ci segnala anche i blocchi stradali; di recente sono state avvistate da alcuni utenti le possibilità di segnalare incidenti e rilevatori di velocità (quindi per ora ancora in fase di test); ci fa vedere immagini dal satellite e dalla strada (StreetView), sta aggiungendo funzionalità social (riciclando pezzi di Google+), raccoglie foto anche degli utenti, ha un sistema di Domande e Risposte, è collegato a sistemi di prenotazione, senza parlare della reputazione. Un sistema complesso e oramai peculiare che offre un sacco di vantaggi a noi utilizzatori finali, e alle aziende che riescono a sfruttarlo a fondo.
- Come immagini potranno cambiare nei prossimi 10 anni?
E chi riesce a fare previsioni così nel lungo periodo!
Di sicuro posso dire che Google e i suoi competitor stanno lavorando per offrire sempre più utilità alle persone che usano questi sistemi, adattandosi alle nuove tecnologie già esistenti, ma non ancora pienamente utilizzate come la ricerca vocale e i dispositivi indossabili.
A proposito di ricerca vocale, finalmente è in fase di distribuzione anche l’integrazione tra Google Assistant e Google Maps, novità che era stata annunciata al Google I/O di maggio. Tramite Google Assistant, sarà possibile dare immediate indicazioni sul luogo da raggiungere e, in seguito, fare chiamate telefoniche, scrivere SMS e usare i comandi vocali senza dover lasciare la modalità di navigazione.
La geolocalizzazione sarà presente in tutti i dispositivi portatili e ci saranno ampie funzionalità di previsione.
Una buona fetta di mercato passerà anche dalle connected car. In Italia sono già oltre 8 milioni gli oggetti dell’Internet of Things connessi via Sim e il 55% di questi è un’automobile.
Secondo le previsioni di Gartner, entro il 2020 una vettura su 5 nel mondo sarà connessa a internet e per quella data le auto “online” potrebbero arrivare a 250 milioni.
Vedo quindi la geolocalizzazione sempre più pervasiva e utile, perché se non sarà utile nessuno la utilizzerà. Se penso a Google, già ora i risultati locali contengono tantissime informazioni utili e i listing si presentano come dei veri e propri minisiti. Questa tendenza credo che verrà confermata ancora di più in futuro: Google farà in modo di tenere l’utente all’interno del suo sistema, quanto più possibile e solo nel caso in cui abbia bisogno di informazioni molto particolari l’utente sarà “costretto” a consultare siti ufficiali.
Spero poi che ci sia sempre più competizione, da quello che vedo anche in questo ambito Google sta consolidando la sua posizione dominante, nonostante altri cerchino di attaccarlo.
- Da quale esigenza è nata l’idea di Local CMS? Quali sono i vantaggi?
È nata dall’esigenza di gestire clienti con problematiche molto complesse, in particolar modo quelle di brand multilocation con centinaia di sedi sparse in tutto il mondo.
Il primo problema affrontato è stato quello di prendere controllo dei dati dei punti vendita (indirizzo, telefono, orari di apertura ecc.). Il fatto è che la maggior parte delle interazioni avvengono fuori dal proprio sito e su sistemi differenti (ad esempio il proprio sito, Google My Business, Facebook, Apple Maps, navigatori ecc.) e questo fa perdere il controllo dei dati alle aziende. Il risultato è che tali dati possono essere spesso errati, non corretti, ci possono essere duplicazioni ecc.
Abbiamo creato dei connettori in modo che il dato corretto, caricato sul nostro LocalCMS, si diffonda in maniera semplice sui vari sistemi utilizzati dai clienti finali. In altre parole, il primo grande vantaggio è quello di avere una gestione centralizzata e automatizzata dei dati dei pdv su tutti i più importanti canali di geolocalizzazione.
Il secondo problema, a cui abbiamo voluto dare una risposta concreta, è stato quello di evitare tutte le azioni ripetitive che si è costretti a fare quando si gestiscono molti punti vendita. Abbiamo quindi automatizzato tutto quello che era possibile automatizzare e semplificare. In questo senso, il secondo vantaggio, si traduce in un enorme risparmio di tempo: con un nostro cliente, anno su anno, abbiamo fatto risparmiare oltre il 60% delle ore lavorate!
Di fatto abbiamo eliminato alcuni “fastidi” e “complicazioni” propri dei sistemi. Ad esempio, con LocalCMS è possibile avere la gestione della reputazione centralizzata (aggregazione di recensioni, ma anche di foto degli utenti e di Domande e Risposte); la visualizzazione delle statistiche divise per area geografica, oltre che complessive e per singolo pdv; oppure la gestione dei ruoli che possono modificare i dati, strumento necessario quando si ha a che fare con aziende molto strutturate come quelle nell’ambito retail.
E infine, ma forse l’aspetto più importante, l’obiettivo è dare più visibilità possibile ai vari punti vendita in modo che si possano raggiungere nel modo più facile possibile, senza creare confusioni, dovute a dati contrastanti o peggio errati.
- Quali competenze bisogna avere per poter utilizzare questo sistema?
Nessuna competenza specifica, se non quella di avere un minimo di dimestichezza con l’utilizzo del pc :-). La nostra piattaforma è stata pensata per essere molto user friendly proprio perché viene utilizzata da professionisti di vario tipo e non è necessario che abbiano competenze tecniche particolari: si va dai manager di zona ai singoli store manager, passando per figure seo e professionisti che operano nel settore del web marketing.
Prevediamo solo qualche ora di training, necessario per poter presentare tutte le features della piattaforma e spiegarne brevemente il funzionamento, per il resto l’utilizzo del pannello di controllo è davvero molto intuitivo.
- Come si comporta Local CMS a fronte di eventuali problemi legati a modifiche esterne ai listing?
Il problema delle modifiche alle schede di Google, anche quando sono verificate, è grande e ancora sottovalutato. Ne abbiamo parlato qui e alcuni malintenzionati stanno iniziando anche a fare truffe, cambiando numero di telefono o l’indirizzo del sito web.
Quello di tenerlo sotto controllo è stato uno degli obiettivi che ci siamo posti e infatti siamo riusciti a gestirlo all’interno del LocalCMS. Quotidianamente il nostro sistema monitora le modifiche che avvengono, mappa gli eventuali cambiamenti ed evita i cambiamenti non controllati, sovrascrivendo di fatto le modifiche automatiche di Google.
- Il sistema è disponibile anche tramite API?
Sì, è stato necessario perché ci rivolgiamo a grandi aziende che, in molti casi, hanno già dei loro sistemi più o meno complessi.
Quindi riusciamo a prelevare dati, anche parziali, dai loro sistemi per popolare LocalCMS e sincronizzare poi su tutti i canali esterni.
In alternativa, possiamo noi stessi aggregare e ripulire i dati in LocalCMS e renderli poi disponibili tramite API al fine di farli pubblicare sul loro store locator oltre che sui canali esterni, in modo che tali dati vengano manipolati una sola volta e poi propagati ovunque con estrema facilità e riducendo drasticamente gli errori.
- Grazie mille Luca, è stato un vero piacere! Prima di lasciarci, svelaci dove saranno i tuoi prossimi speech!
Non ho ancora un calendario predefinito, ma farò nuovamente il corso Local Strategy Live. Seguitemi per saperne di più.