Sulle pagine di questo blog abbiamo già parlato altre volte di tutto quello che devi fare per ottimizzare dal punto di vista della SEO il tuo sito web. Oggi, invece, vogliamo cambiare prospettiva, e per questo ti spiegheremo tutto quello che NON devi assolutamente fare per l’ottimizzazione del tuo portale.
Sei pronto per conoscere i più comuni e i più gravi tra gli errori SEO? Assicurati di non averne fatto nemmeno uno (in caso, correggilo al più presto, così da non compromettere il tuo posizionamento sui motori di ricerca!)
Se li conosci, li eviti: i principali errori SEO
- Nessuna Sitemap: lo scopo della tua strategia SEO è quello di rendere il più possibile appetibile per i motori di ricerca il tuo sito web. Presentarlo davanti agli occhi di Google, di Bing e di Yahoo! come un incomprensibile labirinto, dunque, non ti può certamente aiutare, ed è anzi da considerarsi tra i più gravi – e ingenui – errori SEO. Non scordarti, dunque, di realizzare quanto prima la Sitemap del tuo sito (se utilizzi WordPress, ti basterà installare il plugin Google XML Sitemap).
- La scelta di keyword sbagliate: forse stai ottimizzando a dovere il tuo sito web, ma magari stai puntando a delle parole chiave sbagliate. Forse stai scegliendo delle keyword che gli utenti utilizzano con altri intenti di ricerca, che poco o nulla hanno a che fare con il tuo business; forse stai usando delle parole chiave che semplicemente non vengono ricercate; o, magari, stai puntando tutto sulle keyword secche, senza invece investire le giuste energie nella creazione di contenuti ottimizzati su delle long tail keyword. Fatti aiutare da strumenti come Google Trends e Google Ads Keyword Planner per trovare le parole chiave più adatte per il tuo sito web!
- Tag Title non ottimizzato: tra i fattori SEO, il tag title – ovvero quello che appare nella pagina dei risultati di ricerca – è certamente tra i più importanti. Per questo motivo è fondamentale inserire la parola chiave in questa stringa di testo, la quale non deve essere troppo lunga (per non essere tagliata da Google) e non deve essere ripetuta in altre pagine del tuo sito web.
- Meta tag Description non ottimizzato: altro grande classico tra gli errori SEO è quello di non indicare il meta tag Description. La sua importanza non è certo alta come quella del tag Title, ma di certo lasciare che sia Google ha scegliere quale porzione di testo mostrare agli utenti sulla sua SERP non è affatto una buona mossa: in questo modo, infatti, non potrai incentivare gli utenti a cliccare proprio sulla tua pagina anziché su quella dei concorrenti.
- URL non curati: sono tanti a trascurare questo dettaglio, ed è un vero peccato. La struttura e il contenuto degli URL hanno infatti un’influenza importante sul ranking di un sito. Per questo è importante che gli URL siano significativi, e che quindi non siano una sequenza di caratteri casuali. È dunque opportuno realizzare degli URL contenenti le parole chiave, possibilmente brevi, per avere così un impatto migliore sia nei confronti dei motori di ricerca che degli utenti.
- Keyword stuffing: alcuni errori SEO sono la conseguenza di un eccessivo entusiasmo nei confronti dell’ottimizzazione on-page. Il keyword stuffing è tra questi: ripetere troppe volte la stessa parola chiave all’interno di una medesima pagina può suonare come una forzatura, e per questo Google può decidere di penalizzare quella precisa pagina. Non esagerare!
- Pubblicare contenuti copiati: Google premia l’utilità, la completezza e l’originalità dei contenuti, per il semplice fatto che vuole fornire ai propri utenti i migliori risultati disponibili in rete Per lo stesso motivo, gli algoritmi di Google non possono che andare a penalizzare i contenuti non originali, ovvero copiati parzialmente o totalmente da altre pagine online.
- Non avere link di qualità in entrata: nulla come i backlink possono confermare la qualità di un sito. I link in entrata, però, devono provenire preferibilmente da siti autorevoli e, laddove possibile, da pagine che parlano di topic simili a quelli trattati dal sito di atterraggio.
- Pubblicare immagini non ottimizzate: gli utenti, e quindi i motori di ricerca, prediligono le pagine web che presentano delle immagini. Non basta però pubblicare delle immagini per scalare i risultati di ricerca: è necessario anche ottimizzarle a dovere, inserendo la parola chiave nel tag Alt e caricandole con un nome sensato e coerente.
- Utilizzare in modo sensato e gerarchico gli headings: non hanno di certo il rilievo del tag Title, ma anche i vari tag H1, H2, H3 e via dicendo hanno un ruolo nel ranking di una pagina. Il titolo H1, per esempio, deve essere presente solamente una volta in una pagina, in apertura, e dovrebbe esplicitare l’argomento trattato. Gli altri headings possono invece essere ripetuti (è dunque possibile utilizzare più volte l’H2, l’H3 e gli altri titoletti) ma sempre in ordine gerarchico, per strutturare al meglio i paragrafi e per facilitare la lettura agli utenti.